La campagna ha un media mix variegato: tv generaliste e locali, radio e quotidiani. In particolare sono 3 gli spot televisivi da 30" e 15", ideati dall'Agenzia Mosquito sotto la direzione creativa di Vincenzo Vigo, la regia di Luca Miniero e prodotta da Filmmaster con Fabrizio Razza come executive producer, per un totale di 8.000 passaggi tv. Sei Regioni, a coppie, si confrontano in una “sfida dei campanili”, basata sulle differenti specialità alimentari e sulle peculiarità territoriali, accomunate però dalla fierezza di essere italiane e dalla presenza, ovviamente, di Crai.

Un linguaggio che incarna il dna del Gruppo, presente sul mercato da 41 anni con 3.000 pdv in più di 1000 comuni. "La nostra è una formula di imprenditorialità diffusa, dove i punti vendita di quartiere fanno da protagonisti. La capacità di conoscere i clienti e apprendere i loro gusti, così come il fatto di offrire un servizio personalizzato sono i tratti distintivi dell'insegna, quelli che hanno decretato negli anni il successo. Senza contare che, grazie al profondo radicamento sul territorio, Crai contribuisce allo sviluppo economico e sociale delle comunità in cui è inserito. Ritengo che oggi, nell'attuale tendenza di mercato del ritorno ai negozi di prossimità, la nostra realtà possa rappresentare un punto di forza", commenta l'amministratore delegato, Marco Bordoli.

Rifondata la private label di fascia alta “Piaceri Italiani Crai”. “Vuole rappresentare il meglio dell’Italia, con 84 prodotti scelti in 15 Regioni – spiega il responsabile della marca privata, Gianluigi Bollati -. Più in dettaglio comprende 66 prodotti regionali e 18 specialità. Il trend delle mdd è forte in Crai e i dati Nielsen, ad agosto 2014, ci riconoscono un 19% di quota sulle vendite grocery e un tasso di crescita del 5,5%”.

Del resto il gruppo conferma la propria strada in salita: “Il fatturato – conclude Bordoli – è sui 3,2 miliardi, in aumento del 20%, comprese ovviamente le nuove aperture e tutte le nostre attività. La quota di mercato sotto insegna raggiunge l’1,9% e il 25% nel drug”.