Cambio di presidenza in Federalimentare, dove Luigi Scordamaglia, 48 anni, succede a Filippo Ferrua Magliani, con effetto dal primo gennaio. Il mandato durerà tre anni, dunque fino al 2018.

 “E’ stato un quadriennio difficile – ha dichiarato Ferrua – caratterizzato da una crisi economica senza precedenti dal dopoguerra che ha colpito duramente anche un settore tradizionalmente anticiclico come quello alimentare. E’ diminuita la produzione, sono crollati i consumi, solo l’export ha tenuto grazie alla forza del Made in Italy. Un contesto esterno che ha reso necessario operare sull’emergenza piuttosto che sullo sviluppo organizzativo della Federazione; penso che la nuova Presidenza saprà cogliere il momento dell’auspicata ripartenza del Paese per avviare un processo di crescita federativa a cominciare dalla straordinaria opportunità, che lascio in eredità, della partecipazione all’’Expo con un Padiglione Federalimentare per ospitare le eccellenze del sistema industriale alimentare italiano.”

Scordamaglia, sposato con due figli, vanta un’importante e consolidata esperienza presso aziende e istituzioni del settore alimentare, in particolare, nel comparto delle carni. Dal 2006 è Amministratore Delegato di Inalca Spa, Gruppo Cremonini, Società leader in Europa nelle carni bovine e presente in 40 Paesi, con 4000 dipendenti e 1,6 miliardi di fatturato. Dal 1995, ha maturato una prolungata esperienza professionale in Assocarni, prima come Direttore e Segretario Generale, quindi assumendo la carica di Vice Presidente.

Laureato in Medicina Veterinaria nel 1990 presso l’Università di Perugia, ha svolto attività didattica e di ricerca per poi conseguire master in materia di controllo di gestione e finanza aziendale. In seno a Federalimentare, come Consigliere Incaricato, Scordamaglia ha largamente contribuito alle linee politiche della Federazione, a tutela dell’Industria alimentare italiana, in sede nazionale ed estera, su tematiche strategiche come agricoltura, internazionalizzazione e ambiente. E’ Consigliere di Amministrazione dell''agenzia per la promozione all''estero e l''internazionalizzazione delle imprese italiane (ex ICE).

Scordamaglia ha assicurato che” tutti i suoi sforzi saranno finalizzati a ridare centralità, rilevanza e visibilità all’industria alimentare italiana come asse portante della nostra economia e motore di rilancio del nostro Paese. La nostra Federazione - afferma Scordamaglia - dovrà essere percepita come organizzazione di rappresentanza unica e unitaria dell’industria alimentare, quasi un emblema, un marchio identificativo in cui far riconoscere con orgoglio i tanti imprenditori che hanno contribuito alla straordinaria immagine che il food and beverage made in Italy ha nel mondo”.