Gli ultimi dati disponibili parlano chiaro: le vendite della grande distribuzione nei primi 5 mesi del 2014 segnano un +17% (fonte Ismea). Aumentano soprattutto pasta, riso e sostitutivi del pane (+73%), “zucchero, caffè, bevande” (+37%), aceti (+23,5%), omogeneizzati (+21%), miele (+19%) ma non smettono di salire anche le categorie più tradizionali, ortofrutta fresca (+11%), biscotti dolciumi e snack (+15%).

Eclatante è il caso del miele: è biologico il 15% del miele venduto nella Gdo nel 2013; ottimo lo share anche delle uova bio (il 12% delle vendite della categoria) che pesano per l’8% del paniere biologico complessivo. Vi sono poi reparti dove il bio è leader indiscusso: sono prevalentemente biologiche le composte di frutta e le gallette di riso, con quote oltre l’80%.

La Gdo ha tuttavia forti concorrenti: dei 2,3 miliardi di vendite interne realizzate nel 2013 copre “solo” il 27% a valore. I negozi specializzati (1.277 punti vendita in Italia, prevalentemente localizzati al centro -nord) hanno realizzato vendite per oltre 1 miliardo di euro (46% del totale).

Ma non cresce solo il giro d’affari. Ad aumentare è anche il numero di famiglie acquirenti: Il tasso di penetrazione dell’alimentare a marchio bio, sale dal 53% del 2012 al 59%. In soli 2 anni 1,7 milioni di nuclei familiari in più hanno acquistato bio in almeno una occasione e oggi il bio incide sul totale della spesa alimentare per circa il 2%, mentre solo 10 anni fa la quota era di qualche centesimo di punto percentuale.