Una crescita dei volumi di merci movimentate del 30 per cento, in crescita soprattutto dopo Natale. Si mostra comprensibilmente soddisfatto Roberto Rossi, presidente di Palletways, raggiunto al telefono dalla Redazione di DM, nel commentare le performance ottenute nell’ultimo anno dalla società specializzata in trasporti espresso su pallet.

Come ci siete riusciti?
Miriamo al trasporto e alla logistica, dedicando al servizio un’attenzione quasi maniacale, magari non superficialmente percepibile, ma sempre presente. Gli errori vengono analizzati e corretti in modo sistematico. Inoltre abbiamo una capacità di assorbire i picchi molto più elevata rispetto ad altri competitor, in particolare nei confronti degli integratori. Questa è la nostra ricetta.

Efficienza prima di tutto?
Io dico sempre che una società di trasporti è un insieme di procedure, perché se ciascuno si affidasse solo alla buona volontà, tutto il servizio si risolverebbe in qualcosa di troppo aleatorio. Il fatto di avere già dei sistemi estremamente rigorosi al nostro interno, come il manuale operativo, che è una sorta di libro rosso, mette ancora più rigore in tutto il sistema. Di fatto, per noi la Iso 9000 è stata vissuta in modo estremamente positivo. Ha reso ancor più efficaci le procedure che di fatto già esistevano.

Come verificate le vostre performance?
Inizialmente i nostri kpi si concentravano sui servizi. Poi, con l’ampliamento dell’attività e l’ottenimento della certificazione Iso 9000, la lista si è allungata. I più importanti continuano però a riguardare il Servizio, come le consegne in ritardo, in orario, le prenotazioni ecc. Di fondamentale importanza, poi, è l’analisi delle informazioni. Si parte dal presupposto che tutto ciò che si consegna deve essere chiuso a sistema, in caso contrario è come se mancasse. Il ritorno dell’informazione è importante tanto quanto la consegna fisica stessa. E’ proprio su questo principio che estraiamo i quattro indicatori chiave di performance: la consegna entro i termini previsti, il rispetto dei desideri del cliente relativamente alla spedizione, l’indicatore tecnico legato alla chiusura degli inserimenti di data e ora di consegna, la scansione Idt con tutte le informazioni necessarie derivanti dalla consegna.

Registrate una tendenza al miglioramento?

L’obiettivo di miglioramento è di un punto all’anno. Ma ultimamente ci stiamo confrontando con situazioni asintotiche.

Vale a dire?
La qualità del nostro servizio di consegna supera il 98 per cento. Il complemento a cento è dovuto a errori non sistematici dei Concessionari. E’ una situazione al limite del paradosso, ma saremmo disposti ad assumere un consulente che ci spieghi che cosa si fa in questi casi! La difficoltà deriva dal fatto che ogni singola struttura può avere, nel corso della settimana, problematiche episodiche difficilmente prevedibili.

E per quanto riguarda il fatturato?

Per noi il fatturato dice abbastanza poco perché noi fatturiamo il passaggio a magazzino e direttamente ai Clienti centrali che rappresentano circa il 10 per cento. Ci attestiamo intorno ai 40 milioni di euro, ma non avrebbe senso confrontarlo con quello di un normale corriere dal momento che questi fatturano le spedizioni mentre noi fatturiamo servizi.

Quali sono i settori nei quali siete più attivi?
L’agroalimentare secco - dalla pasta ai pelati, dal tonno al vino - incide per circa la metà dei volumi. Poi c’è la grande distribuzione, che si ritaglia un quarto circa dei volumi.  Infine la meccanica , i ricambi, gli alimenti per animali, l’olio industriale, i fertilizzanti, i materiali per imballaggio.

Ha citato il vino. Mi risulta che state lanciando un nuovo servizio in questo mercato.

Abbiamo eliminato quello che era un nostro punto di debolezza. Come già per le esportazioni in Europa, siamo riusciti a gestire tutta la documentazione e i passaggi doganali. Riusciremo così in grado di trattare l’emissione dei documenti e il pagamento delle tasse doganali sul mercato inglese, che è quello che obiettivamente assorbe di più. E’ infatti quello che riceve dall’Italia la maggior parte di alcolici, superando in quest’ultimo anno anche la Francia.  Saremo in grado di dare un servizio completo in particolare  alla cantina medio-piccola, che così può spedire direttamente al ristorante, all’enoteca o al piccolo distributore.Gli alri paesi Europei come Germania, Belgio, Olanda seguiranno a breve.

Avete già dei riscontri sul livello di gradimento delle aziende a cui lo avete proposto?

Il progetto, in realtà, è partito proprio dalla richiesta dei nostri Concessionari e Clienti. Molte imprese che distribuiscono vino in Italia vorrebbero avere l’opportunità di distribuirlo anche in Europa, ma non disponendo della concessione documentaria si trovano in difficoltà. Palletways, proprio per sopperire a questa mancanza è riuscita a mettere in atto una procedura che permette di offrire un servizio completo al Cliente.

Parliamo di grande distribuzione. Avevate annunciato tempo fa l’imminente lancio di un nuovo servizio alla Gdo. L’avete reso disponibile?
Si tratta del servizio garantito, disponibile da settembre dello scorso anno anche per le spedizioni Premium con destino la Gdo. Significa che se noi non rispettiamo le rese il cliente ha il diritto al rimborso del costo della spedizione. Rappresenta una grossa sfida perché la Gdo italiana spesso presenta ancora forti criticità di efficienza logistica. Questo significa che siamo molto sicuri dei nostri mezzi e delle nostre capacità.