Si chiude positivamente il 2014 per Drogheria & Alimentari che, nel corso dell’anno, ha lanciato numerosi nuovi prodotti confermando la propria vocazione all’innovazione. Dalle spezie 100% italiane a quelle tipiche della cucina etnica, dai nuovi sali alle referenze con particolari proprietà nutritive: l’assortimento dell’azienda si è notevolmente arricchito di gusti e formati, pensati per rispondere al meglio alle esigenze dei consumatori. Ce ne parla Andrea Barbagli, Amministratore Delegato del gruppo.



Qual è stato l'andamento generale del comparto nel corso del 2013 e in questi mesi del 2014? E quello della vostra azienda?
Il mercato è abbastanza stabile e si attesta, a valore, intorno ai 119 milioni di euro. Per quanto riguarda l’andamento della nostra azienda, invece, anche quest’anno è stato molto positivo: stiamo crescendo su tutte le aree, in controtendenza con quelle che sono le dinamiche in essere un po’ in tutti i vari settori merceologici. Un trend possibile soprattutto grazie al lancio di nuovi prodotti: nell’ambito, per esempio, dei sali abbiamo completato la nostra gamma e, dopo il successo dei Macinelli, abbiamo creato anche una linea di Sali Speciali in fiocchi nel formato di maggior successo di Drogheria & Alimentari: il vaso minipet. Una nuova occasione d’uso: non più il sale solo per condire ma anche per guarnire piatti e pietanze gourmet. Questa nuova linea ha riscontrato un’ottima accoglienza da parte del consumatore.



Ci sono tipologie merceologiche che hanno dato risultati più soddisfacenti?
La linea di sali è proprio una di quelle, grazie soprattutto al fattore “edonistico”: quelli colorati, in particolare, hanno catturato l’attenzione dei consumatori. Altre merceologie sono diventate invece di tendenza perché legate a fattori di benessere. Pensiamo, ad esempio, alla curcuma che non più di tre o quattro anni fa era una referenza basso rotante e che oggi invece, scoperti i suoi benefici sull’organismo, riscuote un grande successo. Non solo: possiamo citare anche l’incremento dei consumi dei semi di sesamo o di papavero (molto utilizzati soprattutto nel mondo della panificazione), apprezzati per le loro caratteristiche nutrizionali positive poiché ricchi di vitamine e antiossidanti. Rimanendo nell’ambito del wellness, noi di Drogheria & Alimentari abbiamo acquistato l’azienda Nuova Terra, con la quale abbiamo intrapreso un percorso legato all’idea del cambiamento del comportamento alimentare nel prossimo futuro, basato principalmente sul consumo di questi alimenti dalle elevate proprietà benefiche. Con Nuova Terra, a questo proposito, abbiamo lanciato la campagna “I Golosiani” - che fa proprio riferimento a quelle persone golose ma in modo sano - attraverso cui diffondere il messaggio che non bisogna privarsi di tutto, ma mangiare bene tenendo conto degli aspetti positivi che si riversano sul fisico e sul metabolismo.

Quali sono, invece, i canali distributivi che performano meglio?

Il nostro business è concentrato nella Gdo che in questo momento non sta brillando, ma noi ne risentiamo in maniera estremamente marginale. Il consumo delle spezie, infatti, è anelastico al prezzo e alle crisi: la frequenza di acquisto nelle famiglie di questi prodotti ha una ripetitività di acquisto piuttosto bassa e pertanto non vi rinunciano.

In quali aree geografiche si registra un maggior consumo di questi prodotti?

Non ci sono, in realtà, grandi differenze, se non per qualche referenza utilizzata per realizzare piatti caratteristici di un’area geografica (pensiamo, ad esempio, ai chiodi di garofano o alla noce moscata usata soprattutto in Emilia o alla cannella usata perlopiù nelle Marche e in Abruzzo). Per quanto riguarda le spezie meno caratterizzanti come il pepe o il peperoncino - che comunque possono avere picchi di consumo al centro sud - possiamo osservare un consumo piuttosto omogeneo in tutto il territorio nazionale. Stesso discorso per l’origano, seppur con balzi di stagionalità.



Quali sono state le vostre novità di prodotto nel 2014? Prevedete ulteriori nuovi lanci?
Abbiamo appena lanciato una linea di 5 referenze 100% italiane. Si tratta, nello specifico, di erbe aromatiche: origano, rosmarino, salvia, timo e prezzemolo. Nel corso dell’anno, inoltre, abbiamo realizzato diverse attività legate soprattutto alle promozioni con esposizioni preferenziali sul punto vendita. Abbiamo anche incrementato leggermente la pressione promozionale per evidenziare alcune linee, come i nuovi sali. Non dimentichiamoci, infine, delle esposizioni pallbox adottate per la gamma dei sali con il macinello, corredate con leaflet per fornire al consumatore diverse informazioni sul prodotto.



La svolta salutistica dei consumatori si è riversata negativamente in qualche modo sul comparto? Avete realizzato (o prevedete) prodotti pensati per gli appassionati del wellness o per chi ha intolleranze particolari?
Anche se non è un prodotto caratteristico della nostra offerta abbiamo lanciato una confezione particolare di bacche di Goji nel famoso formato Minipet. Una confezione che punta sulla praticità, dunque, essendo un prodotto molto utilizzato nell’ambito della colazione, oltre a essere considerato un genuino spezza-fame. Solitamente le bacche di Goji si trovano in bustine: noi, invece, proponiamo un pack che, oltre a essere funzionale perché dotato di tappo, è apprezzabile dal punto di vista estetico. Anche in questo caso abbiamo supportato il lancio con eventi promozionali attraverso espositori pallbox e preferenziali, sottolineando le sue numerose proprietà benefiche posizionandolo nel reparto scatolame vicino al settore salutistico. Tra le novità rientra, inoltre, la linea Zero Sale, composta da tre insaporitori senza sale, ideali per carne, pesce e verdure. La particolarità riguarda la loro sapidità, ottenuta estraendola direttamente dalle erbe (finocchio, anice, timo e rosmarino, ad esempio) grazie a un progetto di ricerca portato avanti in collaborazione con l’Università di Firenze.



Quanto ha pesato il successo della cucina etnica tra gli italiani?
Data la molteplicità delle etnie presenti in Italia, ciascuna con le sue specificità, abbiamo esteso le numeriche degli assortimenti della Gdo con una serie di referenze in busta, circa 20, raggruppate sotto il “marchio ombrello” My Spice. A livello grafico, le confezioni sono caratterizzate anche dal punto di vista geografico ed in esse è stata inserita la lingua del Paese dove vengono maggiormente consumate. Con questo tipo di prodotto siamo riusciti a fare degli allestimenti interessanti in vari ipermercati della Gdo: la risposta dei consumatori (anche di quelli stranieri) è stata buona, perché le varie etnie trovano in questo tipo di assortimento molte risposte ad un prezzo più conveniente rispetto a quello offerto dagli store etnici, che sono spesso costretti ad approvvigionarsi dai grossisti.



Sul fronte delle strategie comunicative, come vi state muovendo per far conoscere le vostre gamme di prodotto?
A livello di comunicazione istituzionale investiamo soprattutto nel mondo del web: abbiamo aperto, ad esempio, la nostra pagina Facebook che ha raggiunto in soli 5 mesi ben 36.000 fan e stiamo lavorando anche sul sito istituzionale (a breve rilasceremo quello nuovo) per cercare di creare un punto di riferimento per il consumatore. Il portale, infatti, offrirà numerose informazioni relative al mondo delle spezie e degli aromi, dai loro usi in cucina alle proprietà fino alla loro storia.