Il Pastificio nell’ultimo anno ha ottenuto risultati positivi raggiungendo la quota del 3,2% e registrando la maggiore crescita del comparto. Anche la produzione è passata dalle 20mila alle 70mila tonnellate annue. L’Amministratore Delegato del gruppo, Giuseppe Ferro ci racconta strategie e obiettivi per il 2014.

Dott. Ferro una fotografia del comparto pasta nell'anno 2013?

L'andamento del mercato nel comparto pasta in ambito nazionale si attesta su un sostanziale pareggio a volume e a valore rispetto all'anno precedente. Al contrario il mercato estero registra una forte crescita.

Com’è andata nello specifico per la vostra azienda? Come avete chiuso l'anno?

Le quote di mercato parlano da sole: siamo cresciuti in media di circa un punto percentuale rispetto all'anno 2012, raggiungendo la quota del 3,2% e registrando la maggiore crescita nel comparto pasta in Italia. A soli due anni dall'acquisizione il gruppo fattura 130 milioni di euro con una suddivisione paritetica fra Molino e Pastificio. Anche la produzione è passata dalle 20 mila a 70 mila tonnellate annue.

Quali sono le aspettative per il 2014?

L’obiettivo a cui miriamo e' il 4%.

Quali sono stati gli esiti sul versante estero?

Pasta La Molisana registra tassi di crescita a doppia cifra nei paesi del Brics, dove una nuova linea di prodotti dedicate ai bambini, sarà presto introdotta nelle catene della ristorazione con un target prevalentemente di famiglie. Anche in Giappone la nostra pasta premium è pronta per entrare nei supermercati, in sinergia con il colosso nipponico Suntory, leader del settore food & beverage. In termini numerici possiamo dire che anche l’export fa la sua parte con una crescita del 75% a volume nel 2012 e del +60% nel 2013, mentre i paesi di esportazione sono passati da 30 a 50. L'incidenza sul fatturato e' stata del 30% nel 2013 e l'obiettivo aziendale per l'anno in corso e' di raggiungere il 45%.



La vostra produzione e' localizzata esclusivamente in Molise?
Si, il nostro polo produttivo e' localizzato a Campobasso, dove hanno sede, a distanza di 500 metri, il Molino ed il Pastificio. Il primo e' un'azienda di tradizione secolare della mia famiglia, giunta alla IV generazione, il Pastificio nel 2012 ha spento le sue prime 100 candeline. Un'integrazione che rappresenta una garanzia di qualità per il consumatore finale, perché presidiamo ogni singolo passaggio della produzione, dalla scelta della materia prima alla creazione di un prodotto finito eccellente. Siamo soliti dire che soltanto chi macina direttamente in proprio può garantire l'integrità della pasta e salvaguardare il suo contenuto in proteine, calcio e sali minerali. Nel Molino selezioniamo la materia prima con i criteri più severi. Per quanto riguarda il Pastificio nel 2011 abbiamo inaugurato una stagione di ingenti investimenti nei comparti più delicati: in 24 mesi abbiamo investito oltre 12 milioni di euro, per un radicale rinnovamento delle linee di produzione, dei magazzini, della sala macchine e confezionamento. Oggi abbiamo 10 linee produttive, 18 linee di confezionamento, offriamo tutte le tipologie di packaging ed abbiamo costruito magazzini automatizzati per 23.000 posti pallet e 10.000 posti pallet, creando una piattaforma logistica molto evoluta.

Che ripercussioni ha avuto l'introduzione dell'art 62 a livello finanziario?

Il Pastificio ne ha indubbiamente beneficiato in quanto l art 62 pone regole chiare ed univoche per l'effettuazione dei pagamenti che non sono più rimessi alla discrezionalità delle policy finanziarie delle insegne della GDO.

Quale è tra i formati quello più apprezzato in cucina e sul mercato?

Senza dubbio lo Spaghetto Quadrato, la novità dell'anno. Una scelta vincente premiata dai consumatori che hanno apprezzato questa novità di prodotto. Lanciato sul mercato lo scorso maggio si è rivelato un top seller in soli 6 mesi&hellip.una punta di diamante, l’asso nella manica con cui stiamo scalando il mercato!
Piace perché con la sua forma originale, spezza la routine dello spaghetto tradizionale ed è apprezzato indistintamente sia al nord che al sud, per lo spessore che rende la masticazione un’esperienza unica. Il prodotto prende spunto dal metodo di realizzazione degli spaghetti alla chitarra, una lavorazione che originariamente si faceva a mano con i fili di acciaio. La nostra trafila però è quadrata rispetto al sistema tradizionale rettangolare. Anche il nome è originale e piace perché moderno ed inatteso e scavalca i confini regionali, in cui forse sarebbe rimasto come spaghetto alla chitarra.

Tra i canali distributivi qual è quello che performa meglio?

Performiamo bene sia nella grande distribuzione, dove sviluppiamo grossi volumi di vendite sugli item altorotanti, sia nel canale tradizionale che apprezza la nostra offerta differenziata in grado di spaziare dalla famiglia delle paste quotidiane ad un ampia gamma di paste speciali.



Altre novità di prodotto?
Molti i progetti in cantiere, tra cui la ricerca su altri cereali che potrebbero essere interessanti per la produzione di paste funzionali. C’è poi un’idea che potrebbe rappresentare una vera rivoluzione, ma per il momento tutto resta top secret.

Come agite per distinguervi a scaffale?

Per riconquistare il consumatore abbiamo fatto leva su tre aspetti: la materia prima, il metodo di lavorazione e l'innovazione di pack e di prodotto. Per quest'ultimo aspetto, attenti alle richieste del mercato, abbiamo virato gradualmente tutta la gamma verso la trafilatura al bronzo, rivoluzionato il packaging, puntando sul bianco e sulla trasparenza.

Quale è la vostra strategia comunicativa?

Per veicolare i nostri messaggi abbiamo scelto una strategia di comunicazione in parte orientata verso l’adv tradizionale ma sensibile a strumenti interattivi e virali.
Cerchiamo di abbinare eventi off line ed un’ intensa attività on line, che raggiunge audience pronte a partecipare attivamente al dialogo. L’intenzione è di alimentare la comunicazione tra il brand ed i nostri pubblici, nell’ottica di costruire una relazione di lungo periodo. È per questo motivo che a breve cominceremo a veicolare un piccolo spot di 30 secondi che ben rappresenta in tono molto simpatico i nostri plus.

Qual è il messaggio che vi distingue dai competitors nella comunicazione?

Cercavamo un messaggio forte ed impattante non solo per comunicare il brand. Quindi per raccontare la continua ricerca della qualità abbiamo creato un’ abbinamento originale tra il food ed il fashion, due icone internazionali del Made in Italy riconosciute ed apprezzate in tutto il mondo. Così è nato il progetto della Sartoria della Pasta: una collezione di abiti di stoffa e pasta creata da stilisti geniali ed emergenti. Ma anche metafora originale per spiegare come il nostro brand sia in grado di conciliare la Qualità artigianale con la produzione industriale, grazie al controllo dell’intera filiera produttiva. In termini di marketing questo messaggio ha il pregio di coinvolgere emotivamente il consumatore e di prestarsi benissimo sia alle declinazioni della comunicazione tradizionale (immagini impattanti come ad esempio tabellari e affissioni), sia per il marketing digitale che ama interagire, alimentando una comunicazione bilaterale.


Stefania Lorusso