Crescono in Italia i raccolti di cereali autunnali, grazie a rese complessivamente migliori e a un incremento degli investimenti rispetto alla scorsa campagna. A fornire un quadro aggiornato è l’Ismea, in collaborazione con l’Unione seminativi, che per il frumento duro, in particolare, prevede una produzione di 4,13 milioni di tonnellate, in crescita di circa il 2% rispetto all’anno scorso.

Il dato, oltre a un aumento delle superfici seminate (+0,9%, a 1,3 milioni di ettari), riflette un miglioramento delle rese medie, cresciute dello 0,8%. Nel lungo periodo il grano duro sconta però una riduzione dell’8% in termini di ettari e del 5% di produzione, variazioni rilevate confrontando i livelli attuali con la media del decennio 2004-2013.

La situazione che emerge dai dati territoriali mostra inoltre un quadro fortemente differenziato. In Puglia, dove le semine sono leggermente aumentate, è andata male per i raccolti (-11% rispetto al 2013), a causa di una brusca contrazione delle rese. Stessa situazione in Basilicata, mentre sia in Sicilia che nelle Marche, dove gli investimenti si sono invece ridotti, la produzione dovrebbe aumentare rispettivamente del 9% e del 5%.