“Attraverso lo standard volontario di CSQA – ha dichiarato Maria Chiara Ferrarese, Responsabile del settore Progettazione & Innovazione di CSQA – la filiera, coordinata dall’organismo di controllo, ha inteso definire un approccio univoco, armonizzato, condiviso alla sostenibilità. Il fatto che lo standard nasca sulla base di reali esigenze e opportunità di mercato e che i diversi operatori della filiera abbiano lavorato insieme per arrivare ad un risultato condiviso sono elementi di indiscutibile valore. L’obiettivo adesso è certificare a fronte del DTP 112 non solo le filiere dei cereali ma anche quelle dei semi oleosi italiani, considerando che l’Italia è il principale produttore di soia a livello europeo. Le aziende certificate, secondo il progetto pilota nel 2013, hanno rappresentato circa ¼ della produzione di soia nazionale e si prevede di raggiungere la certificazione secondo il DTP 112 della quasi totalità della produzione in breve tempo”.
Csqa certifica la sostenibilità di oltre 20.000 aziende agricole della pianura padana
“Attraverso lo standard volontario di CSQA – ha dichiarato Maria Chiara Ferrarese, Responsabile del settore Progettazione & Innovazione di CSQA – la filiera, coordinata dall’organismo di controllo, ha inteso definire un approccio univoco, armonizzato, condiviso alla sostenibilità. Il fatto che lo standard nasca sulla base di reali esigenze e opportunità di mercato e che i diversi operatori della filiera abbiano lavorato insieme per arrivare ad un risultato condiviso sono elementi di indiscutibile valore. L’obiettivo adesso è certificare a fronte del DTP 112 non solo le filiere dei cereali ma anche quelle dei semi oleosi italiani, considerando che l’Italia è il principale produttore di soia a livello europeo. Le aziende certificate, secondo il progetto pilota nel 2013, hanno rappresentato circa ¼ della produzione di soia nazionale e si prevede di raggiungere la certificazione secondo il DTP 112 della quasi totalità della produzione in breve tempo”.