Nel secondo trimestre 2014 l’indice che misura il clima fiducia dell’industria alimentare italiana ha assunto un valore negativo, dopo il miglioramento osservato a inizio anno, posizionandosi a -2,7 (l’indicatore è compreso tra -100 e +100) e perdendo 4 punti rispetto ai tre mesi precedenti.

A pesare sul sentiment la componente delle attese di produzione e la valutazione sulle scorte, indicate su livelli superiori alla media del periodo. Migliorano al contrario i giudizi sugli ordinativi, seppure in un contesto in cui la debolezza della domanda interna continua a esercitare un forte condizionamento sull’operatività delle imprese.

Il peggioramento della fiducia ha riguardato una buona metà dei comparti produttivi monitorati da Ismea: dall’industria del pane ai lattiero-caseari, dalla molitoria alle lavorazioni ittiche. Sulla stessa linea negativa i giudizi dell’industria dolciaria, del riso, dei prodotti da forno e del vino.