Si torna a parlare di semafori in etichetta: mentre il rinnovo delle cariche europee ha congelato la discussione sulla procedura di infrazione contro la Gran Bretagna, nuovi paesi sposano questo discusso sistema di etichettatura, che assegna a ogni alimento un rating colorato (verde, giallo, rosso) legato al contenuto di alcuni nutrienti considerati critici per la salute pubblica.

Francia e Finlandia hanno annunciato la volontà di introdurre un sistema di etichetta nutrizionale ispirato agli “hybrid traffic lights”, la Nuova Zelanda ha appena varato un sistema volontario di rating nutrizionale dei cibi mentre l’Ecuador ha già adottato il modello britannico segnalando con appositi colori l’alta presenza di sale, zucchero e grassi.

Decisioni che fanno discutere, afferma Assolatte, che già nel 2013 si è opposta a questo schema di etichettatura, perché privo di consistenza scientifica e in contrasto con l’obiettivo di armonizzazione delle regole Ue in materia d’informazione ai consumatori. Inoltre Assolatte lo ritiene ingannevole poiché attribuisce il codice rosso a molti alimenti, senza tener conto delle loro specificità nutritive. L’allarme lanciato da Assolatte è stato raccolto e condiviso dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin.