E’ di ieri la notizia dell’apertura del mercato americano alla bresaola, arrivata a soli due mesi dall’annuncio di poter esportare negli USA salami, pancette, coppe e gli altri salumi italiani a breve stagionatura.

Le Autorità statunitensi hanno infatti confermato la possibilità per le aziende italiane di esportare bresaola ottenuta a partire da materia prima di origine USA. Il divieto, in essere dal 2001, era dovuto a problematiche legate alla BSE; il recente riconoscimento da parte dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità Animale dell’Italia quale Paese a rischio trascurabile per questa malattia ha senz’altro agevolato la rimozione del bando.

Nel 2012 sono state esportate dall’Italia negli Stati Uniti 5.892 tonnellate di salumi, con una crescita del 21,5% rispetto al 2011. “Con la recente apertura degli USA ai salumi a breve stagionatura - afferma Lisa Ferrarini, Presidente di ASSICA - avevamo stimato per il 2014 un incremento dell’export verso gli USA di 10 milioni; siamo fiduciosi che con quest’ultima notizia e in virtù dell’entusiasmo riscontrato, tali stime possano superare i 12 milioni di euro.”