Crescita dell’export, crescita nella Gdo nazionale e ottimismo da parte delle aziende: sono le buone premesse con le quali sia apre a Verona, domenica 22 marzo, la 49ma edizione di Vinitaly, che si protrarrà fino a mercoledì 25.

«Il vino nel suo complesso è un settore che vale oltre 10 miliardi di euro, dei quali più di 5,1 (in aumento dell’1,4% secondo Ismea, ndr.) generati dall’export. Il settore rappresenta per l’Italia, leader in valore sul mercato Usa e seconda assoluta nel mondo, un moltiplicatore straordinario per la creazione di ricchezza e di immagine per i territori vocati”, riassume Ettore Riello, Presidente di Veronafiere.

«Questa edizione vede il fondamentale riconoscimento da parte del Governo del sistema fieristico come perno essenziale per la promozione all’estero – prosegue –. L’inserimento delle fiere all’interno del Piano Straordinario per il Made in Italy, che prevede 48 milioni di euro per il potenziamento del comparto, costituisce per noi un’ulteriore opportunità di sviluppo”.

Per Vinitaly 2015 l’impegno istituzionale si è tradotto in un aumento degli investimenti del 34% rispetto al 2014. Uno sforzo giustificato, quando si scorrono le cifre dell’Osservatorio di Veronafiere: il sentiment delle aziende del vino è positivo ed emerge che i fatturati registreranno, nel consuntivo 2014, un trend tendenziale in aumento del 5% sul 2013 e, per una buona percentuale dei soggetti, anche la prima parte del 2015 ha un andamento con il segno più.

Se all’estero a dare gli spunti migliori sono stati gli spumanti - +14% sempre secondo Ismea –, all’interno a tenere botta è stata soprattutto la grande distribuzione.

Iri, nella ricerca che verrà presentata proprio nella piazza veronese, spiega che il dato globale del vino confezionato fino a 75cl segna, in questo canale, un + 1,5% a valore e un +0,2% a volume.
 
Le bottiglie da 75cl a denominazione d’origine spuntano un +1,3% in valore per i vini a denominazione d’origine in bottiglia da 75cl, ma un –0,7% a volume, che però vuole dire un rallentamento drastico della caduta, visto che il dato 2013 era di una perdita del 3,2%.

“La questione fondamentale per il 2015 e i prossimi anni è la difesa del valore da parte delle cantine e della grande distribuzione – ha commentato Virgilio Romano, client service director di Iri -.  La rincorsa dei volumi, come prevalente obiettivo di crescita, rischia di rivelarsi controproducente. Quindi sì alle promozioni, ma con intelligenza strategica”.

Le ultime anticipazioni, sempre basate su dati Iri, rivelano che il 2015 si è aperto davvero bene: “La crescita è sensibile e fa ben sperare per l’andamento del mercato nel 2015 – spiega Angelo Corona, delegato a Vinitaly di Federdistribuzione –. Nel primo bimestre sono stati venduti 78 milioni di litri di vino con un aumento dell’1,3% in volume e dell’1,9% in valore rispetto all’anno precedente. Se poi analizziamo il solo vino in confezione da 75 cl, la crescita è del 4,4% in volume e del 5,2% in valore”.
 
Come consolidare la ripresa sarà uno dei temi che verranno analizzati a Vinitaly, dove cantine e distributori si troveranno per cercare un’intesa sui temi più importanti: come aumentare la presenza del vino italiano sugli scaffali della grande distribuzione estera, la difesa del valore del vino, il controllo delle promozioni, la riqualificazione degli scaffali e della comunicazione al consumatore.