Auchan-Sma, Carrefour, Gecos-Pam, Esselunga, Coop, Metro, sono i 6 grandi gruppi analizzati da R&S Mediobanca nel suo rapporto annuale sulla Gdo, che ha esteso il focus anche agli andamenti del periodo 2009-2013. Per quanto riguarda il colosso tedesco i maggiori interessi italiani sono legati all’elettronica di consumo (Mediaworld)e dunque i dati non sono stati aggregati con quelli del grocery e non compaiono in questa comparazione.

Si osserva da subito un clima di ripiegamento, pur con qualche eccezione. Le maggiori cooperative a marchio Coop (+0,5%) hanno infatti registrato aumenti. Carrefour, invece, è calata del 6,5%, Auchan-Sma del 4,3%, Gecos ha ceduto il 3,3%. E Anche esaminando il quadriennio 2009-2013 solo Esselunga (+16,4%) e Coop (+5,2%, sempre su base omogenea) hanno conseguito incrementi di fatturato. Importante il ridimensionamento di Carrefour, il cui giro d'affari è sceso del 21%. Meno marcata la flessione di Auchan-Sma (-7,8%), marginale quella di Gecos (-1,1%).

La perdita di fatturato dei due gruppi francesi ha fatto seguito a dinamiche differenti delle strutture commerciali presenti in Italia. Carrefour ha ridotto nel quadriennio i punti vendita complessivi, sia diretti che in franchising/affiliazione, del 27,2% passando dai 1.545 del 2009 ai 1.125 di fine 2013, per un saldo negativo di 420 unità.

Nel caso di Auchan-Sma si è avuto invece un lieve progresso dei pdv, che sono aumentati di 31 unità, passando da 1.775 a 1.806 (+1,7%). L'aumento maggiore è stato realizzato dalle Coop (+5,4% su base omogenea), seguite da Esselunga (+2,9%).

La rete più estesa nel 2013 è quella di Auchan-Sma con 1.806 punti vendita, dei quali però oltre l'82% in franchising/affiliazione, formula cui il gruppo francese fa ricorso più estensivo, seguito da Carrefour con il 59% circa. Molto più limitata l'incidenza per Gecos-Pam (23% circa), per finire con Esselunga e Coop che gestiscono solo punti in proprietà. In generale, comunque, la formula dell'organizzazione in franchising appare in contrazione.

Nel quadriennio si nota una contestuale contrazione dei dipendenti (-1,1% per l'aggregato, circa 2.900 unità in meno). Il fenomeno appare peraltro limitato ai due gruppi francesi (Carrefour -17,1%, Auchan-Sma -8,1%).

Esselunga ha confermato nel 2013 ricavi per mq di superficie (dati calcolati sui soli punti vendita di proprietà) di gran lunga superiori, con oltre 16.200 euro/mq, contro i circa 7.600 euro medi dei gruppi censiti. Nel quadriennio Esselunga è l'unico operatore ad avere aumentato la redditività per metro quadrato (+1,3%) mentre, rispetto al 2012, ha ceduto dell'1,2%.

Gli altri si collocano tra i 6.800 euro/mq delle Coop (-2,5% sul 2009, -0,6% sul 2012) e i 4.600 di Gecos (-7,6% sul 2009, -4,9% sul 2012). Flessioni importanti sul 2009 hanno interessato Carrefour (-15,8%) e Auchan (-13,9%). Solo Unicoop Firenze, all'interno dell'aggregato Coop, ha riportato vendite per mq paragonabili a quelle di Esselunga, con circa 13.600 euro per mq (seguita da Coop Liguria a 7.500 euro circa).

Anche esaminando il fatturato per punto vendita il quadro non muta: primeggia Esselunga, con oltre 47 milioni nel 2013 (+11,2% sul 2009 e +0,1% sul 2012), davanti a Coop (13,8 milioni, +27,1% sul 2009 e +27,5% sul 2012: incrementi influenzati dalla cessione nel 2013 dei discount Dico), Auchan-Sma (13,5 milioni, -7,4% sul 2009 e -3,6% sul 2012), Carrefour (8,7 milioni, -13,2% sul 2009 e -6,8% sul 2012) e Gecos (5 milioni, -9,7% sul 2009 e -5,7% sul 2012).

I livelli sono naturalmente influenzati dalla superficie per punto vendita: quasi 3.000 mq in media per Esselunga, 2.650 mq per Auchan-Sma, 1.950 mq per le Coop, 1.600 mq per Carrefour e circa 1.100 mq per Gecos. I dipendenti per 1000 mq di superficie di vendita sono massimi per Esselunga (49 unità), intermedi per l'aggregato delle Coop (33 unità), attorno alle 20 unità per i restanti Gruppi.

Nel 2013 Esselunga ha segnato margini sul fatturato migliori, già a partire dal valore aggiunto (19,6%), precedendo le Coop (18,8%); per il gruppo il costo del lavoro ha l'incidenza più bassa sulle vendite (pur avendo Esselunga, come visto, il maggiore numero di dipendenti per 1000 mq di superficie e un costo per addetto di 40.000 euro, secondo solo a quello di Carrefour, a 42.000 euro).

Anche gli ammortamenti di Esselunga pesano relativamente di meno (2% del fatturato). Ne discende un ebit margin che per Esselunga si attesta al 5,3%, seguita da Gecos all'1,2% e dalle Coop allo 0,4%.

Negativi i due gruppi francesi. Le Coop recuperano parzialmente a livello di risultato corrente (2,3% del fatturato), grazie al generoso apporto della gestione finanziaria (1,9% delle vendite), ma senza avvicinare il risultato corrente di Esselunga (5% delle vendite).

Il roe si muove di conseguenza toccando 15% per Esselunga, contro il 4,6% di Gecos e l'1,3% delle Coop, mentre i due francesi hanno chiuso il 2013 in perdita netta. Questi ultimi, nel quinquennio, hanno cumulato perdite nette per quasi 3 miliardi di euro, di cui 2,7 in capo a Carrefour. In utile cumulato Gecos (108 milioni), Coop (158 milioni) ed Esselunga (1,1 miliardi).

Bisogna tuttavia segnalare che dal 2010 i margini industriali (Mon/Fatturato) del gruppo Esselunga appaiono in progressiva contrazione dal 7% al 5%; il Gruppo Pam emerge come il secondo operatore per margini industriali nel 2013, avendo distaccato Carrefour che è progressivamente peggiorato dal 2010, segnando infine nel 2013 margini negativi; ancora peggiore il profilo di Auchan-Sma, che già nel 2011 riportava margini negativi e ha continuato da allora ad aggravarli.

La caduta dei gruppi francesi ha consentito all'aggregato Coop di posizionarsi alle spalle di Esselunga e Pam quanto a margini industriali nel 2013. Circa il risultato corrente, il gruppo fondato da Bernado Caprotti ribadisce tanto la propria dominanza quanto il deterioramento dal 2010; grazie al miglioramento della propria gestione finanziaria nel 2012 e 2013, l'aggregato delle Coop ha confermato nel 2013 un profilo migliore rispetto a Pam; in grave caduta dal 2011 tanto Auchan-Sma che Carrefour, in negativo dal 2011 la prima, dal 2012 la seconda.