Resta la vetrina internazionale del commercio immobiliare. Ma l’edizione 2009, per il Mapic, verrà ricordata probabilmente come quella più sottotono degli ultimi anni. Nonostante i suoi 600 espositori, le numerosissime insegne rappresentate e i suoi circa 7.000 partecipanti, la manifestazione di Cannes si è chiusa con un calo delle presenze del 30%.

Segno della crisi, sicuramente. Ma anche di un trend che ha visto negli ultimi anni un significativo rallentamento degli investimenti nel settore del real estate per il retailing. Questo almeno nei paesi a economia più avanzata dell’Europa occidentale nei quali lo sviluppo delle strutture distributive ha ormai raggiunto, se non livelli di saturazione, condizioni di crescita rallentate per l’elevata diffusione raggiunta.

Nonostante si registri
ancora una discreta attività di investimenti nel settore immobiliare legato al mondo retail, le previsioni emerse dal Mapic indicano che ci saranno almeno un paio di anni di difficoltà. Un ritorno alla normalità, secondo i risultati dello studio di King Sturge, European Retail Property 2010, non si potrà probabilmente avere prima del 2012.

Lo stesso studio registra una sensibile compressione dei rendimenti degli investimenti nell’immobiliare a uso commerciale a partire dalla scorsa primavera. La situazione, peraltro, è comune a tutti i paesi europei (compresi molti paesi dell’Europa Centrale e Orientale che negli ultimi anni sono stati caratterizzati da tassi di crescita elevati) i quali vedranno quest’anno per la prima volta una flessione negli investimenti.

Le previsioni, tuttavia, sono di un ritorno alla crescita. Lento, e sicuramente non nel breve periodo. Tra i paesi che guideranno questa ripresa, secondo lo studio succitato, vi è la Polonia, la cui crescita è stimata intorno al 4,9% fino al 2020. Fanalino di coda risulterà invece proprio l’italia, con un tasso di sviluppo limitato allo 0,6% annuo.