Nonostante la delicata congiuntura internazionale e la crisi dei consumi, olio e aceto mantengono nel complesso un buon posizionamento. Nell’anno terminante ad agosto 2014, il comparto, in generale, ha guadagnato il 2,7% a volume a totale Italia e il 2% a valore (dati Iri). Fra le due categorie, l’aceto ha conseguito i risultati migliori con una crescita del 5,1% a volume e del 6,7% a valore mentre l’olio, sebbene segni una lieve ripresa (2,4% e 1,6%) deve fare i conti con lo spauracchio del crollo subito dalle vendite nell’autunno 2013.

L'aceto galoppa grazie alle nicchie
«L’aceto – ci spiegano dalla Direzione Commerciale&Marketing di Monari Federzoni - ha dovuto fare i conti con un mercato in rallentamento, una selezione di fornitori e assortimenti nella gdo e una PL che è entrata a livelli significativamente importanti su tutte le categorie».
Le nicchie continuano a crescere, in particolare l’aceto di mele che segna +9,2%. Cala ancora, invece, il balsamico come ci racconta Giacomo Ponti, Ad dell’omonima azienda: «Non ci sono spiegazioni univoche per la riduzione della penetrazione in famiglia di questa categoria. Sicuramente avendo attraversato un periodo di congiuntura economica negativa, la componente prezzo (segmento premium) non ha aiutato le vendite».
«Il consumatore – aggiunge Elisa Bergonzoni, Marketing Manager di Acetaia Fini Modena – sostituisce il balsamico con l’aceto di vino con un prezzo minore, da questo fenomeno di scelta si evince lo stato di recessione in cui ci troviamo».

L'olio stenta a riprendersi
Nell’ultimo anno il comparto degli oli ha evidenziato lievi segnali di recupero nel mercato interno e una parziale ripresa delle esportazioni. «La crescita – dichiara Paolo Baronti, brand manager gruppo Salov – è stata trainata principalmente dagli oli extravergine di oliva (3,1%) e di semi (2,5%) mentre è rimasto sostanzialmente stabile il segmento dell’olio d’oliva, che rappresenta comunque il comparto più piccolo del mercato».
«L’aumento dei volumi – puntualizza Riccardo Cereda, Direttore Generale di Monini – non deve illudere e va preso però con molta cautela perché si confronta con un anno, il 2013, particolarmente negativo sul fronte delle vendite (-9% a settembre); pertanto la crescita di quest’anno rappresenta un minimo recupero di quanto perso nel precedente».
Inoltre, le stime del COI (Consiglio Oleicolo Internazionale) per la campagna in essere non sono positive: è atteso un calo del 19% della produzione di olio di oliva mondiale rispetto allo scorso anno. «Il calo atteso – ci racconta Giovanni Zucchi, Amministratore Delegato dell’omonima azienda – è significativo anche per l’Italia, senza contare che alcune zone, in Puglia, sono state pesantemente colpite dalla mosca olearia. Si tratta di una situazione che impone una seria riflessione sulla necessità di trovare strumenti, anche attraverso politiche di supporto adeguate da parte delle istituzioni, che consentano al mondo produttivo di migliorare le performance».

Export: una boccata d'ossigeno per i produttori
Alla controversa situazione del mercato italiano corrisponde però, fortunatamente, un incremento dell’export con una domanda che cresce soprattutto nei Paesi più “giovani” in Asia e in Sud America. «Grazie all’apertura di alcuni nuovi mercati – sottolinea Cereda di Monini – e al rafforzamento di quelli esistenti possiamo dire che il 2014 rappresenterà per la nostra azienda il migliore anno in assoluto per quanto riguarda le vendite extra-confine».
Stesso discorso per gruppo Salov che sta continuando nella sua politica di penetrazione sempre più concreta dei mercati con maggiore potenziale, anche con l’apertura di nuove filiali e Uffici di rappresentanza all’estero. «Crediamo – puntualizza Baronti – che questa sia la strategia migliore per garantire uno sviluppo organico e allo stesso tempo impattante su mercati così lontani da noi». Oleificio Zucchi, invece, presidiava già da tempo l’estero con suoi marchi e con prodotti a marchio privato per clienti esteri, tuttavia dall’anno scorso e per il futuro, si è posta obiettivi sfidanti per accrescere il business nei Paesi stranieri. «Le fondamenta di questo sviluppo – asserisce Giovanni Zucchi - si basano su una nuova squadra di area manager, costituita con grande attenzione per trovare il giusto mix tra esperienza ed entusiasmo».

Aceto:gli investimenti si concentrano sulle glasse
Le novità principali per Ponti, leader di settore, si concentrano nella categoria Glasse in forte crescita negli ultimi 5 anni. Oltre alla Glassa Gastronomica all’Aceto Balsamico IGP, presente sugli scaffali della distribuzione dal 2008, l’azienda ha lanciato recentemente 4 nuovi prodotti che completano la linea: Glassa al succo di Limone, Glassa al succo di Mela, Glassa alla Soia e Glassa al mosto di uve moscato. Sulla stessa scia Acetaia Fini Modena ha presentato la glassa a base di aceto balsamico e salsa piccante al tabasco, risultato di una formula innovativa. «Questo prodotto – ci spiega Bergonzoni – si va ad unire e alle altre due glasse internazionali: la glassa a base di aceto balsamico di Modena Igp e salsa di soia Kikkoman e la glassa con Aceto balsamico e senape Maille».

L'olio continua a investire sul media televisivo
Sul fronte delle strategie comunicative un ruolo importante è ricoperto dai new media, social network in primis, sui quali le aziende sostengono investimenti interessanti e diversificati; tuttavia, il canale televisivo mantiene un ruolo di primo piano. Bertolli dopo anni di assenza sul grande schermo è tornata con una massiccia campagna pubblicitaria come ci racconta Mauro Tosini, direttore generale Carapelli Deoleo «L’olio extravergine è un prodotto fantastico. Ha una tradizione millenaria, è radicato nella cultura del nostro paese, è fortemente in sintonia con i trend salutistici eppure nonostante tutto ciò, si vende soprattutto in promozione con tagli prezzo molto violenti. Una situazione contraddittoria dalla quale è oggettivamente difficile uscire. Fare comunicazione sull’extravergine oggi, significa iniziare a riportare valore sulla marca e sulla categoria e innescare un processo virtuoso di crescita del valore».