Quello da poco concluso è stato un anno piuttosto difficile per il latte e i suoi derivati, con cali che hanno interessato sia il fatturato che le vendite a volume. Se il latte e lo yogurt hanno subito le flessioni maggiori, diverso è stato l’andamento del burro che ha registrato, al contrario, una crescita significativa. Ma vediamo i tre andamenti nel dettaglio.

Segno meno per il latte Uht…
Nel corso del 2013 il latte ha mostrato segnali di sofferenza sia per quanto riguarda il segmento Uht che quello fresco. Il comparto del latte Uht, in particolare, evidenzia un calo a volume dell’1,2% accompagnato da un +0,3% a valore, «figlio» afferma Gianluca Fini di Nielsen «di un leggero aumento dei prezzi soprattutto del latte parzialmente scremato, che è il segmento più importante (genera 1,1 milioni di litri sugli 1,4 milioni totali)». A livello geografico, la flessione nelle quantità è stata registrata dal Nord al Sud del Paese con l’Area 3 in prima posizione (-2,5 punti percentuali). Per quanto riguarda i format distributivi, invece, i supermercati confermano la propria leadership, con circa 525 milioni di euro di fatturato (+2,9%; a volume +1,9%), seguiti dagli iper che mostrano una certa stabilità (+0,9% a valore e -0,9% nelle quantità). Performance piuttosto negative per i liberi servizi (-5,1% a valore e -6,1% a volume), i negozi tradizionali (-7,8% nel giro d’affari e -7% nelle quantità) e i discount (+3,2% a valore e -2,1% a volume).

…e quello fresco
Trend ancora più negativo per il segmento del latte fresco, le cui vendite sono scese del 5,1% nelle quantità e del 4,3% nel fatturato (per un totale di quasi 800 milioni di euro). Un andamento diffuso a volume tra tutte le categorie del comparto: dal latte Alta Qualità (-8%) a quello intero (-4,7%) fino a quello parzialmente scremato (-3,4%). Le maggiori quote di vendita sono rappresentate dalle regioni del Nord-Ovest (-4,7% a volume e -4,2% a valore) e del Centro (-5,9% nelle quantità e giro d’affari in calo del 5%), mentre a livello di canali «sono i liberi servizi» continua Gianluca Fini «che portano il contributo negativo più importante, con una flessione double digit (-12,9% a volume e -12,3% a valore)». Più lieve il calo dei supermercati: -1,9% nelle quantità e -1% a valore.

Tempi “magri” per lo yogurt

Il 2013 non sembra essere andato meglio per il mercato dello yogurt, complessivamente sceso del 4,6% a volume e del 6,4% a valore (per un giro d’affari totale di oltre 1,5 miliardi di euro). Particolarmente negative le performance del segmento probiotico (-13,3% a volume e -16,6% a valore), seguito da quello intero (fatturato in calo del 3,1% e quantità a -1,7%) e da quello magro (-3,1% a volume e -3,5% a valore). Positivi, invece, i risultati per il “bicompartimento”, cresciuto del 4,7% a volume e dell’8,3% a valore. «Nella categorie yogurt» dichiara Enrico Baldazzi, marketing manager di Emmi Italia «sono in aumento i segmenti yogurt da bere, magro e in doppia vaschetta. Stabile quello bianco, mentre è in forte decrescita quello dello yogurt funzionale, con un effetto benefico e mirato su una o più funzioni dell’organismo; cala leggermente anche il segmento dello yogurt intero ai gusti». Le performance negative si riflettono sull’intero territorio nazionale, con dati più incoraggianti nell’Area 1 dove la flessione è del 4% nelle quantità e del 5,3% a valore. In Gdo sono, invece, iper e super ad andare meglio (rispettivamente -2,7% e -3% a volume; -3,5% e -4,7% a valore), «probabilmente aiutati dalla leggera diminuzione dei prezzi e dalla pressione promozionale in crescita (43% per iper e 33,5% per super).

Il burro sorride

In un contesto così negativo, il mercato del burro – che vale 371 milioni di euro - mostra invece performance piuttosto soddisfacenti, in crescita dell’1,7% a volume e del 4,2% per quanto riguarda il fatturato: un trend aiutato sicuramente anche dal ritorno alle preparazioni culinarie fatte in casa. A livello geografico, le regioni del Nord-Ovest rappresentano sia la quota maggiore che l’andamento migliore, con un incremento delle vendite nelle quantità del 3,4% e nel giro d’affari di 5,2 punti percentuali. I supermercati mantengono il primo posto tra i canali distributivi (con un giro d’affari generato di 156 milioni di euro), mentre la crescita più rilevante riguarda i discount (+13,5% a volume e +22,7% a valore) e gli iper (+3,1% a volume e +5,8% a valore).

Novità nel banco del fresco

Per garantire ai comparti una ripresa o - nel caso del burro - mantenere buoni risultati, i player del settore hanno lanciato nel corso del 2013 nuovi prodotti che puntano soprattutto sull’innovazione. Novità, ad esempio, in casa Fattoria Scaldasole che punta principalmente sullo sviluppo dei segmenti biologico, magro e bambini. «Abbiamo appena lanciato» racconta a questo proposito Chiara Pierrettori, responsabile marketing dell’azienda «due nuovi yogurt bio: al gusto mela & cannella e al pistacchio nel barattolo da 250 g. Nella linea Teddy, dedicata all’infanzia, abbiamo invece rinnovato packaging e formato di Frutta in Tasca (la purea di mela biologica), venduta ora in comode confezioni da quattro unità». Assortimento arricchito anche per Olympus Dairy, il marchio di Tyas Sa, leader nel mercato caseario Greco, presente con crescente successo in Italia sia con la Feta che lo Yogurt Greco Autentico, che nel 2014 ha arricchito – per la gamma degli Yogurt Greci Autentici, Magri Frutta – Doppio Strato, «una referenza composta da frutta sul fondo ricoperta dal tipico yogurt greco Autentico magro bianco, mantenendo in tal modo il doppio impatto del vero Yugurt Greco che ricopre la frutta, con la  proposta “unica” al gusto Melograno e Lampone oltre ai tradizionali Fragola e Pesca. Ma la vera novità di Olympus è il lancio della Feta Spalmabile, nata dall’unione tra la nostra Feta Dop con lo Yogurt Greco Autentico, in una formula si riassume il meglio della cultura casearia Greca, inserendosi nel segmento in crescita degli spalmabili, disponibile in tre versioni: Originale, alle Olive Greche e alle Erbe Mediterranee» spiega Christos Divanis, amministratore unico del gruppo.

Il burro strizza l’occhio a benessere e innovazione

Anche il comparto del burro ha visto l’arrivo di interessanti novità, rivolte principalmente ai consumatori che soffrono di particolari intolleranze o che preferiscono seguire un’alimentazione più sana. E’ il caso, ad esempio, di Meggle Italia come afferma Roberto Bechis, amministratore delegato: «l’azienda ha posto particolare attenzione al segmento salute e benessere, dove presidia il comparto con la novità 2013 Meggle Butterfly, burro leggero e senza lattosio. Un prodotto che unisce leggerezza (-50% di grassi rispetto al burro classico), alta digeribilità (perché privo di lattosio) e mancanza di glutine». Sullo stesso piano anche Dalla Torre: «lo scorso anno abbiamo lanciato il burro senza lattosio e quello alleggerito, saremo inoltre i primi produttori di burro in vaschetta» dichiara Sauro Corzani, responsabile marketing. Attraverso la propria ultima novità, Brazzale vuole invece informare i consumatori sulle proprietà del burro: per questo ha ampliato l’assortimento con il Burro delle Alpi provvisto di Nutriclip che «sfruttando la tecnologia QR Code presente sulle confezioni consente di accedere a brevi video in cui vengono spiegati da un esperto le qualità nutrizionali del prodotto, le sue caratteristiche, i benefici sulla salute e sul metabolismo» racconta Gianni Brazzale, presidente dell’azienda. Innovazione è, infine, la parola d’ordine di Inalpi: «nel 2013 abbiamo introdotto» fa sapere Pierantonio Invernizzi, direttore commerciale «il Burro chiarificato – perfetto per fritture e cotture a elevate temperature – consapevoli del crescente interesse dei consumatori verso prodotti innovativi».

Lo yogurt si fa “social”
Tra le diverse strategie comunicative adottate dai vari player del settore, web e social network rappresentano senza dubbio “l’arma” maggiormente utilizzata per raggiungere in maniera rapida e diretta un alto numero di consumatori. «Abbiamo appena lanciato» racconta Chiara Pierrettori di Fattoria Scaldasole «il nuovo sito di Teddi, rinnovato dal punto di vista grafico e tecnologico per consentire una navigazione più intuitiva, semplice e immediata nonché arricchito di contenuti per la mamma e il bambino». Emmi Italia, invece, ha inserito sulla pagina Facebook di Trentina la sezione “Realizza il tuo plumcake” che riprende il progetto avviato sul packaging dei prodotti (Bianco naturale Cremoso e Bianco naturale Magro 0,1% da 330 g) che presenta le ricette “Dolci di yogurt”: «una strategia che coinvolge anche l’Out of Home e lo sponsorship per aumentare la brand awareness del marchio» spiega Enrico Baldazzi. Il mezzo televisivo è al centro della pianificazione di Olympus Dairy che la scorsa estate ha realizzato uno spot dedicato al mix spalmabile Feta e Yogurt, richiamando così l’attenzione sui prodotti e le novità del gruppo.

Nuovi pack e degustazioni per il burro

Far conoscere e provare direttamente ai clienti finali le referenze è, invece, l’obiettivo principale dei produttori di burro. Brazzale, ad esempio, oltre al progetto Nutriclip avviato sia con il Burro delle Alpi che il Gran Moravia, conduce una campagna di promozione del prodotto attraverso degustazioni e promozioni instore. Stessa strategia anche per Dalla Torre che investe nella Gdo e nei suoi diversi canali per arrivare prima al consumatore. Nel corso del 2013, invece, Inalpi ha rinnovato l’immagine dei pack di burro, fettine e formaggini, dando vita a una comunicazione che aumentasse la riconoscibilità del marchio.