Quello appena trascorso è stato un anno contrassegnato dalla stabilità per il mercato delle conserve ittiche che - come mostrano i dati Nielsen (totale Italia, at dicembre 2014) - registra una crescita a volume dello 0,3% e a valore dell’1,2%. Un andamento rilevato anche da Luciano Pirovano, csr director di Bolton Alimentari, il quale conferma: «il comparto ha ottenuto una crescita dello 0,1% a volume e dell’1,2% a valore. Un dato positivo, considerando il contesto economico di crisi e il calo dei consumi che si rileva nel largo consumo confezionato».
«Nonostante le massicce operazioni di destagionalizzazione del mercato dei principali attori del mercato - puntualizza Cristina Allodi, direttore Commerciale di Zarotti - il settore risente ancora della stagionalità che vede tradizionalmente un incremento nei mesi invernali e una diminuzione del consumo nei mesi estivi. 

Un tonno da primato
A trainare il comparto è soprattutto l’andamento del tonno sott’olio, che i consumatori preferiscono acquistare nel classico vasetto di vetro. «I tranci in olio di oliva continuano a guidare il mercato così come prosegue il trend di crescita dei filetti in vetro, che - a novembre 2014 - vedono aumentare i volumi del 2,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente» confermano dal marketing department di Star. Una tendenza riscontrata anche da Gianluca Cevenini, direttore commerciale di Nostromo: «è il tonno di prima qualità a dare i risultati migliori. Quello in olio di oliva, nel tradizionale vasetto di vetro da 250 g, cresce del 5,3% a volume e del 5,7% a valore. Performance ancora superiori per il tonno qualità premium al naturale (sempre in vetro) che cresce del 13,6% nelle quantità e dell’11,9% nel fatturato. Gli italiani, infine, hanno riscoperto anche i filetti di sgombro, incrementati del 3,8% a volume».

Bene anche salmone e sgombro
A differenza di alcune categorie - come alici, gamberetti, vongole e sardine - che nel corso dell’anno hanno mostrato trend negativi - buone notizie arrivano infatti proprio dallo sgombro, le cui vendite nelle quantità sono cresciute dell’1,3% e il giro d’affari ha segnato un +3,9%. Non solo: anche il salmone registra risultati soddisfacenti, aumentando a volume del 2,7% e a valore di 5 punti percentuali.

Il comparto in Gdo
Per quanto riguarda i canali distributivi, è soprattutto il supermercato a mostrare le performance migliori: un risultato dovuto - evidenzia Luciano Pirovano - «al cambiamento nel comportamento di acquisto dei consumatori che preferiscono comprare poche cose, spesso per evitare sprechi». Considerando il segmento tonno e sgombro, il canale iper+super registra il trend più soddisfacente, mentre il discount - dichiara Roberto Sassoni, direttore generale di Rizzoli Emanuelli - «risulta in contrazione, fatta eccezione per le acciughe le cui vendite a valore crescono sia nell’anno che nella stagione. Un’evidenza che potrebbe derivare dal fatto che questo segmento - meno maturo rispetto agli altri - sta conoscendo un momento di espansione». In aumento la pressione promozionale, come evidenzia Silvia Tanghetti di Nielsen: «le conserve ittiche sono una categoria a elevata promozionalità, che veicola oltre il 50% dei suoi volumi attraverso il ricorso ad attività promozionali (in aumento di 3 punti rispetto al 2013), con punte del 55% per quanto concerne il tonno, del 39% per il salmone e del 34,2% per gli sgombri. Molto più contenuta nel granchio (12,4%) e nelle sardine (19%)».

Il successo in Sud Italia
A livello geografico, il mercato del pesce in conserva mostra a volume un calo generalizzato sull’intero territorio nazionale a eccezione delle regioni meridionali, dove le vendite nelle quantità crescono del 3,6%. Il Mezzogiorno, inoltre, detiene il primato anche dal punto di vista del fatturato, aumentato di 4 punti percentuali.

Buone notizie dall’export
Diverse aziende del comparto esportano i propri prodotti oltre confine: è il caso della Giacinto Callipo Conserve Alimentari per la quale, conferma il direttore commerciale Angela Neglia, «l’export rappresenta l’11% del giro d’affari ed è diretto ai principali Paesi europei ed extraeuropei». Particolare importanza è attribuita alle esportazioni anche da Rio Mare (Bolton Alimentari): «a livello internazionale, così come in Italia, le referenze più vendute sono il tonno all’olio di oliva e le Insalatissime. Il primo è ambasciatore all’estero della tradizione italiana a tavola, mentre le seconde rappresentano un modo pratico e veloce per assaporare piatti fatti con ingredienti sani e salutari» racconta Luciano Pirovano.

Più gusto a scaffale
Nel corso del 2014 sono state lanciate numerose novità che hanno arricchito l’offerta a disposizione del consumatore. Rizzoli Emanuelli ad esempio, attualmente impegnata nella realizzazione di un packaging flessibile in plastica (più comodo, leggero e pratico rispetto al vasetto di vetro), ha presentato i Filetti di Alici del Mar Cantabrico - in olio di oliva, al prezzemolo e piccanti nella vaschetta da 70 g - e i Filetti di Alici del Mar Adriatico, in olio di oliva ed extravergine o arrotolati con capperi. Giacinto Callipo, invece, ha ampliato il proprio assortimento con i Filetti di Merluzzo Baccalgusto sott’olio nel formato da 150 g e i Filetti di Salmone nella scatola da 120 g. Lo scorso anno ha visto anche l’arrivo di due novità a marchio Rio Mare: «i Filetti di Sgombro Grigliati» spiega Luciano Pirovano «ben si adattano al bisogno di praticità e velocità di preparazione che gli stili di vita moderni richiedono, oltre a essere ottimi alleati per un’alimentazione sana ed equilibrata. Il Tonno all’Olio di Oliva con Peperoncino si presta, invece, alla realizzazione di numerose pietanze e fornisce il giusto apporto nutrizionale grazie al fosforo, agli acidi grassi insaturi e alle proteine nobili di cui il pesce è ricco». L’assortimento di Nino Castiglione, infine, è stato ampliato con i Filetti di Merluzzo d’Alaska in scatola, «realizzati con pregiato pollack povero di grassi, carboidrati e colesterolo ma ricco di Omega 3» precisa Filippo Amodeo, responsabile acquisti dell’azienda.

A tutto marketing
Piuttosto articolate le strategie di comunicazione adottate dai vari player del settore per raggiungere il consumatore in maniera chiara e diretta. Giulia Bizzarri, marketing manager di Nostromo, racconta a questo proposito che l’azienda «utilizza internet e i social media in modo massiccio sfruttandone tutte le potenzialità, ma non tralascia neanche i canali tradizionali tornando quest’anno in tv». Le iniziative instore sono, invece, fondamentali per Rizzoli Emanuelli che punta principalmente sull’assaggio diretto del prodotto con attività di sampling e degustazioni. Una comunicazione a 360° è l’obiettivo di Rio Mare: «adottiamo una forte diversificazione dei mezzi utilizzati coinvolgendo i media classici, il presidio del punto vendita e le nuove tecnologie digitali. Promuoviamo, inoltre, la cultura della corretta alimentazione attraverso alcuni progetti: la partnership avviata nel 2011 con Expo Milano ha dato vita, ad esempio, all’iniziativa “Best Food Generation, la tribù dell’Expo” che ha coinvolto oltre 6.000 scuole. Abbiamo iniziato anche una collaborazione con Marco Bianchi, tecnico di ricerca biochimica, per diffondere i principi della sana nutrizione» spiega Luciano Pirovano. Importanti investimenti in comunicazione, infine, anche per Nino Castiglione che - ci racconta Filippo Amodeo - «si rivolge al consumatore finale attraverso un media planning integrato con advertising classico e attività web: affissioni, pagine pubblicitarie su riviste di settore, spot su tv locali, ma anche acquisto spazi su internet, aggiornamento pagina Facebook, canale Youtube, sito e collaborazioni con food blogger».

Dalla parte dell’ambiente

Assicurare una pesca che salvaguardi gli animali e l’ambiente marino è una delle priorità delle aziende del comparto: Nino Castiglione e Zarotti, ad esempio, aderiscono entrambe sia alla politica Friend of the Sea per la tutela del patrimonio ittico (utilizzando solo tonni adulti provenienti da bacini non sovrasfruttati e pescati con metodi che riducono il “bycatch”) che a Dolphin Safe per evitare la cattura accidentale dei delfini durante la pesca. Importante anche l’impegno di Giacinto Callipo: «scegliamo esclusivamente fornitori che ci consegnino tonno maturo e pescato nei periodi consentiti dalle normative internazionali senza danneggiare gli ecosistemi» afferma Angela Neglia nonché l’attenzione riposta da Nostromo, come sottolinea Gianluca Cevenini: «ci impegniamo affinché le nostre flotte peschino in maniera sostenibile e responsabile, come dimostra il programma di responsabilità sociale d’impresa del Gruppo Calvo (di cui facciamo parte dal 1993). Seguiamo il Codice di condotta della Fao per la pesca sostenibile e forniamo al consumatore la massima trasparenza, inserendo sulle confezioni dei nostri prodotti le informazioni relative alla materi prima, alla sua provenienza, alla specie e al luogo di pesca dei tonni». Particolarmente sensibile ai temi della sostenibilità, infine, anche Rio Mare - membro fondatore dell’ISSF (International Seafood Sustainability Foundation) - che entro il 2017 intende coprire il 100% della propria produzione con tonno proveniente da pesca sostenibile. Il gruppo, inoltre, mira a ridurre l’impatto dei processi produttivi e distributivi adottando diverse misure: utilizzo di energie provenienti da fonti rinnovabili, recupero dei rifiuti generati dallo stabilimento, diminuzione dei consumi di acqua e materie prime.