I primi mesi dell’anno sembrano confermare, per il comparto dei formaggi freschi molli, lo stesso andamento registrato nel 2013 con una flessione delle vendite sia nelle quantità (-2,2%) che nel fatturato (-1,8%), come dimostrano i dati Nielsen relativi all’anno terminante a febbraio 2014. Segno meno anche per la pressione promozionale, scesa di 0,8 punti percentuali.

Bene i super
Analizzando più nel dettaglio il trend relativo alla grande distribuzione organizzata, si può notare come siano le piccole superfici a soffrire maggiormente: i super piccoli e il libero servizio, infatti, mostrano un calo del 4,5% a volume e del 4,2% a valore; performance poco soddisfacenti anche per gli iper, che registrano tuttavia un andamento piuttosto in linea con quello dell’anno precedente (-1,3% a volume e -0,8% a valore). Risultati positivi, invece, per i super grandi dove le vendite sono salite di 0,4 punti percentuali nelle quantità e dell’1 per cento nel giro d’affari. «Le superfici sotto i 1.000 mq o superiori ai 2.500 mq» conferma Alexia Cinelli di Nielsen «stanno risentendo più in generale dei cambiamenti nelle abitudini di spesa degli italiani che preferiscono la prossimità di metrature medio/grandi dove possono trovare la convenienza a parità di freschezza e qualità». Dello stesso avviso Gianni Lazzarin, direttore commerciale di Latteria Montello: «i numeri più importanti provengono dal canale super, dove siamo intervenuti - così come nella Gdo in generale - con alcune innovazioni. Abbiamo studiato nuovi packaging, tra cui i formati take away, e pezzature più ridotte».

Meglio al Nord
A livello geografico, i principali appassionati di formaggi freschi si concentrano nelle regioni nord-occidentali dove il calo è stato più lieve, con un -0,9% a volume e un -0,7% a valore. Performance peggiore, invece, per il Mezzogiorno dove le vendite a volume sono diminuite di 3,5 punti percentuali.

Promossi e bocciati
«Il calo dei formaggi freschi» continua Alexia Cinelli «è concentrato nei prodotti a peso variabile (-8,2%) che rappresentano circa il 20% dei volumi venduti (mozzarelle, ricotte e crescenze+ stracchini in primis). Tutte le tipologie hanno registrato cali a doppia cifra nei primi due mesi del 2014, a eccezione del mascarpone (+4,2%) e dei caprini (+9%) e del minor calo di mozzarelle (-6,1%) e robiole (-5,2%). Febbraio, in particolare, è stato decisamente più negativo per i formaggi freschi (-4,4%) dopo un gennaio di quasi stabilità (-0,8%) dovuto ai buoni tassi di crescita dei prodotti confezionati a libero servizio».

L’anno di robiole e spalmabili
L’ultimo anno ha visto, in particolare, l’andamento positivo della robiola (+8,3% a volume e +7,4% a valore) e dei formaggi spalmabili come conferma Gianni Lazzarin di Latteria Montello: «a dare i maggiori risultati sono i prodotti spalmabili e le robiole che contano i maggiori incrementi nelle vendite». Performance soddisfacenti anche per i caprini: «le tipologie merceologiche che danno i risultati migliori sono senza dubbio i formaggi realizzati con il latte di capra» spiega Moreno Tomasoni, titolare di Caseificio Tomasoni.

Novità senza lattosio

Il 2013 ha visto il lancio sul mercato di numerose novità pensate soprattutto per il benessere dei consumatori. E’ il caso, ad esempio, di Latteria Montello che ha arricchito l’assortimento a marchio Nonno Nanni con quattro nuove referenze: «gli ultimi arrivati sono la Robiola e il Caprino senza lattosio, le Fettine - che seguono il lancio dei Formaggini e contengono il 30% di stracchino - e il Fresco Spalmabile. L’introduzione dei prodotti senza lattosio, in particolare, è avvenuta per dare attenzione a quella fascia di mercato in crescita che manifesta maggiori problematiche in relazione ad allergie e sensibilità alimentari». Novità senza lattosio anche per Caseificio Tomasoni che ha lanciato lo Stracchino Delattosato.

La comunicazione si fa social
Sono diverse le strategie adottate dai player del settore per comunicare con i consumatori: dalle promozioni in store ai media tradizionali fino alle attività sul web. Latteria Montello, in particolare, porta avanti la strategia di base del gruppo che prevede oltre 12.000 iniziative nei punti vendita, ma - racconta Gianni Lazzarin - «abbiamo attivato anche nuovi canali di comunicazione all’interno del mondo web. Il dialogo con i foodblogger e con i media, ad esempio, nonché l’attivazione dei canali social per fornire ai consumatori spunti, ricette e informazioni ma anche per ricevere suggerimenti e migliorare prodotti e servizi. Siamo poi online con un concorso e verrà presto lanciata una nuova app dedicata ai bambini».

Una produzione “green”
I player del settore si mostrano particolarmente attenti al tema dell’ecosostenibilità: Caseificio Tomasoni ad esempio - ci fa sapere Moreno Tomasoni - «ha installato sullo stabilimento produttivo un impianto fotovoltaico per ridurre il consumo di energia». Anche Latteria Montello è piuttosto impegnata nella salvaguardia dell’ambiente come dimostrano le numerose attività intraprese: dall’utilizzo di energia elettrica proveniente esclusivamente da fonti energetiche rinnovabili all’attivazione di un depuratore biologico per il trattamento dei reflui di lavorazione, dall’impianto fotovoltaico sullo stabilimento di pasta fresca a marchio Nonna Rina alle vaschette 100% riciclabili per confezionare i prodotti a libero servizio. Non solo: come racconta Gianni Lazzarin, «l’azienda ha calcolato la “Carbon Footprint” della produzione di quattro referenze (Stracchino classico, Stracchino con fermento Probiotico, Squaquerello e Robiola) e per compensare il proprio impatto ambientale ha contribuito a due iniziative ecosostenibili. la prima ha riguardato il finanziamento della gestione sostenibile di alcuni boschi nel Comune di Mel in provincia di Belluno, mentre l’altra ha visto l’azienda sostenere in Brasile un progetto per limitare le emissioni di gas serra nel Mato Grosso con una serie di impianti di produzione di energia a biomassa».