Come riportato dal CorSera è arrivato nei giorni scorsi il via libera della commissione Bilancio all’aumento della deducibilità ai fini fiscali dei buoni pasto elettronici, che dal 1 luglio 2015 passerà da 5,29 a 7 euro. Così prevede un emendamento alla legge di Stabilità che copre la misura con le risorse del ministero dell’Economia per circa 9 milioni nel 2015 che salgono a circa 24 milioni per il 2016 e quasi 25 per il 2017.

«Il valor medio del buono pasto erogato delle aziende tende ad avvicinarsi sempre alla soglia defiscalizzata - spiega Giovanni Arrigoni, presidente di Cobes, il comitato di Confindustria di buoni pasto, voucher sociali e servizi - e questo comporterà un incremento della propensione a fornire il servizio, potrebbe aumentare il valore dei ticket che vengono dati ai dipendenti».

Secondo le proiezioni dell’Università di Tor Vergata e di Open Economics, con il tetto defiscalizzato a 7 euro il settore dei buoni pasto potrebbe raggiungere l’1% del Pil, con un incremento occupazionale di 16.398 unità lavorative. Ma le previsioni potrebbero essere ancora più rosee se si considera anche l’indotto, ovvero i posti di lavoro indiretti generati dall’intervento su tutti i settori dell’economia della filiera (agricoltura e pesca, industria, costruzioni e servizi) con un incremento occupazionale che potrebbe arrivare a 73.748 unità