Quale può essere il ruolo dell’Italia, del suo sistema impresa, della sua dimensione culturale, nello scenario di cambiamento radicale che giorno dopo giorno si dipana sotto i nostri occhi? Dopo vent’anni in cui il nostro paese è rimasto ai margini della social innovation che sta cambiando il mondo, come possiamo da italiani affrontare questo cambiamento d’epoca?

Queste sono le due domande che Francesco Morace e Barbara Santoro si pongono nel loro nuovo libro “Italian factor. Moltiplicare il valore di un Paese” (Egea 2014, 160 pagg., 17,50 euro, 10,99 e-pub). La soluzione per gli autori va trovata nell’Italian factor. Se l’X factor degli show televisivi rappresenta il talento, ovvero quel quid che sostiene il vincitore, per il destino dell’Italia la X non è un’incognita ma il condensato stesso delle sue potenzialità.

“Per noi” affermano Morace e Santoro, “la X si trasforma in una I, dando origine all’Italian factor (If), la formula rappresentata da un mix di intelligenza, creatività, gusto, capacità tecniche e artigiane, difficili da moltiplicare e diffondere, persino da comprendere tanto da costituire un mistero insondabile, ma da non confondere con il made in Italy.Un quid da allenare per essere migliori”.