Checkpoint Systems, leader a livello globale di soluzioni per la disponibilità della merce nel settore Retail, ha recentemente presentato all’RFID Journal Live la nuova etichetta RFID Zephyr 2, certificata dall’ARC Center dell’Università di Arkansas, per la protezione, a livello di singolo articolo, di tutte le categorie di abbigliamento negli Stati Uniti e in Europa.

Zephyr 2 è dotata del chip UCODE 7 di NXP Semiconductors e si contraddistingue per una sensibilità di lettura/scrittura ottimale che consente un conteggio accurato ed una rapida codifica. Ideale per i Retailer che devono effettuare implementazioni su vasta scala, vanta un’ampia gamma di applicazioni nel Fashion e già in fase di pre-lancio Zephyr 2 ha ottenuto un notevole successo, tanto che sono già stati effettuati ordini per centinaia di migliaia di etichette, che verranno utilizzate nel corso del 2014 in un programma pilota di un importante Retailer europea.

Il tag di dimensioni 54x34mm è stato ottimizzato per interagire con tutti i sistemi RFID di Checkpoint, compresa la soluzione a sospensione RFID EAS Overhead, l’antenna EVOLVE Exclusive E10 e altre soluzioni per la visibilità della merce.

Inoltre, ha ottenuto la certificazione dall’ARC Center dell’Università di Arkansas per le Categorie A (Denim), B (capi imbustati), C (articoli confezionati) e D (capi appesi) per l'utilizzo in Nord America, e le Categorie I e K (abbigliamento), a livello europeo. Questo consentirà ai clienti l’utilizzo dello stesso cartellino, a livello globale, per diverse categorie, ottimizzando le operazioni di protezione alla fonte.

"Se da un lato il livello di adozione della tecnologia RFID, a livello di singolo articolo, su scala internazionale, continua a crescere, dall’altro risulta fondamentale per i Retailer e proprietari di marchio avere accesso a cartellini RFID in grado di offrire le stesse prestazioni in tutto il mondo e a diverse bande di frequenza. Zephyr 2 U7 di Checkpoint fa parte della prima generazione di queste nuove soluzioni di etichettatura globale, utilizzabili per diverse categorie di abbigliamento e articoli non deperibili negli Stati Uniti e in Europa," ha affermato Justin Patton, responsabile dell’RFID Research Center dell’Università di Arkansas.