L’estate calda non ha creato problemi alle uve, anche perché fino alla metà di giugno la piovosità è stata ottimale. I frutti, in buona parte delle vigne del Chianti, hanno così raggiunto la giusta maturazione, l’acidità ideale e una buona complessità aromatica.
L’ottima qualità della materia prima fa sperare ai produttori del Chianti Classico di poter ottenere buone performance sul mercato del vino, che nel suo complesso, secondo quanto rilevato da Assoenologi, nel primo semestre del 2009 ha registrato una contrazione del 7,3% delle vendite a valore e del 6,9% delle quantità commercializzate.