In uno scenario nazionale caratterizzato da impatti negativi sui consumi dovuti al protrarsi della crisi, anche il comparto rappresentato da Federvini – Federazione Italiana Industriali Produttori Esportatori e Importatori di Vini, Acquaviti, Liquori, Sciroppi, Aceti e Affini – ha registrato nel 2015 un andamento poco dinamico, zavorrato inoltre dal peso degli aumenti d’accisa sulle bevande alcoliche e da altre criticità legate alla percezione delle stesse.

Questa fotografia trova rispondenza nelle evidenze di un recente studio condotto da Nielsen per Federvini sul consumo delle bevande alcoliche in Italia nel quinquennio 2011-2015. In tale periodo di riferimento si è assistito infatti ad una perdita di 1,8 milioni di consumatori (-5%) per un totale di 32,2 milioni.

Tra coloro i quali continuano a consumare le bevande alcoliche si è davanti ad una diminuzione della frequenza del bere che passa da 4 volte a 3,6.

Il vino rimane il prodotto più diffuso e con la frequenza di consumo decisamente più alta di tutte le altre bevande alcoliche e vede uno dei cali più importante con un trend del - 5% (-1.218 bevitori). In calo anche il trend dei liquori (-30%), dei distillati (-17%), dei cockail alcolici (-31%). Tengono invece i consumi di champagne, spumante e prosecco e quelli di aperitivi alcolici.
Questi dati confermano una lieve ripresa dei consumi fuori casa, soprattutto nei ristoranti e nelle pizzerie, e continuano ad essere associati al cibo e alla socialità, in una parola allo “stile mediterraneo”.

Se da una parte i consumi interni presentano un andamento poco dinamico e fanno fatica a crescere, le esportazioni continuano a dare risultati soddisfacenti confermando il valore del prodotto Made in Italy.
Il comparto vinicolo si conferma essere il settore a maggio vocazione all’export, seguito dalle acquaviti e liquori e dagli aceti.

Nel 2015 l’Italia ha esportato vini e mosti per un valore pari a 5,5 miliardi di Euro (+4,8% sull’anno precedente) ed in volume 21 milioni di hl (-2,3%): gli Stati Uniti sono il mercato extra UE più premiante con 1,2 miliardi di Euro (+13,8%) e 3,2 miliardi di hl (+6,6%). In Europa invece la Germania si conferma primo mercato, immediatamente seguito dall’Inghilterra.

Gli spumanti continuano ad esprimere performance brillanti segnando un + 24,5% in quantità con 512 mila hl ed un + 28% in valore con 194 milioni di Euro. Risultati eccellenti in particolare in Germania (+4,6% in volume e + 2,9% in valore) e nel Regno Unito (+45,7% in volume e +51% in quantità).