Secondo quanto stimato dal Consorzio che riunisce i produttori del vino Brunello di Montalcino, delle circa 7,5 milioni di bottiglie, comprensive delle denominazioni Riserve, prodotte nell’annata 2003, al 30 aprile 2008 ne sono state vendute 4,48 milioni con un incremento - del 13,2% sul totale anno di produzione e del 78,5% per numero di pezzi - rispetto ai 2,51 milioni del 2007 (in riferimento all’annata 2002).

Incrementi da attribuire da un lato alla crescente richiesta sui mercati domestici e internazionali e dall’altro al fatto che quella del 2002 fu un’annata particolarmente contenuta in termini produttivi, con 4,9 milioni di bottiglie totali, rispetto ai 6,5 milioni messi oggi in distribuzione.

Un costante e crescente successo quindi per il Brunello di Montalcino, indipendentemente dai recenti eventi che hanno coinvolto il Consorzio in un’indagine giudiziaria relativa ad alcuni produttori che ha portato alla creazione di un Comitato Strategico e alla nomina di Paolo Capretti - ex capo dell’ispettorato di Firenze per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari e Ddocente di legislazione vinicola presso l’Università di Pisa - nel ruolo di responsabile dell’area dei controlli del Consorzio.

All’indagine giudiziaria si è aggiunta la richiesta di informazioni dell’Attb – l’ufficio per il commercio e la tassazione di alcol e tabacco americano – in merito alla distribuzione dell’annata 2003 sui mercati Usa.

A questo proposito il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia ha istituito un Comitato di garanzia per verificare la piena rispondenza tra il piano dei controlli e l’immissione del prodotto al consumo, in modo da fornire ulteriori garanzie ai consumatori di tutto il mondo e salvaguardare l’immagine del Brunello.

Patrizio Cencioni, neo presidente del Consorzio dei produttori del vino Brunello di Montalcino dopo le dimissioni di Francesco Marone Cinzano, oltre a gestire con equilibrio la situazione attuale favorirà la collaborazione tra il Consorzio e il Comitato di Garanzia composto da Riccardo Ricci Curbastro, presidente di Federdoc, Vasco Boatto, docente di economia agraria all’università di Padova e Fulvio Mattivi, responsabile del laboratorio di analisi dell’Istituto di San Michele all’Adige.

Nell’ottica di una sempre maggiore tutela della denominazione del prodotto, il marchio d’impresa Brunello di Montalcino è stato infine depositato presso 59 Paesi nel mondo, tra i quali l’Australia, con il quale vi sono state storiche difficoltà burocratiche nella procedura di registrazione marchi.