Cambiamenti climatici ed emergenze fitosanitarie hanno sensibilmente influenzato l’andamento del settore ortofrutticolo nel 2018, provocando una generale diminuzione della produzione, che ha interessato anche il Gruppo Apo Conerpo.

La principale Organizzazione europea di produttori di ortofrutta fresca ha infatti registrato una contrazione produttiva del 6,47% a livello nazionale e del 6% in Emilia Romagna, dove si concentra la maggior parte della base sociale e dove il comparto ha subìto complessivamente una diminuzione maggiore, pari all’8,40%. A fronte di questa situazione, il fatturato ha mostrato una sostanziale tenuta, attestandosi sui 717 milioni di euro con una leggera riduzione (-2,5%) rispetto al valore record di 736 milioni raggiunto nel 2017, ma con un incremento del 2,3% rispetto alla media del quinquennio precedente.

«Un risultato robusto – afferma il presidente di Apo Conerpo, Davide Vernocchi – e al tempo stesso incoraggiante se si considera il difficile contesto economico in cui è stato conseguito, con la profonda recessione ancora tutt’altro che superata, l’embargo della Russia, le incertezze della Brexit, le barriere all’importazione di prodotti ortofrutticoli erette da molti Paesi, la guerra dei dazi che si sta scatenando tra varie nazioni». «Gli investimenti del Gruppo – prosegue Vernocchi –finalizzati alla difesa, all’innovazione ed al rinnovo varietale, con l’obiettivo di migliorare costantemente la qualità delle produzioni e la loro valorizzazione, unitamente all’importante azione svolta dalle filiali Alegra, Brio, Naturitalia, Opera e Valfrutta Fresco hanno generato risultati positivi, consentendo un aumento dei prezzi medi unitari di vendita dei prodotti del 4,1%».

Analizzando in dettaglio la situazione produttiva, nel 2018 i volumi conferiti dai soci si sono attestati sulle 998.300 tonnellate (-6,47%), a cui vanno aggiunte 22.900 tonnellate di frutta e 44.834 tonnellate di ortaggi e patate acquistate dalle cooperative socie. Per quanto riguarda i diversi comparti, i conferimenti di frutta hanno superato le 383.200 tonnellate (-1,43% sul 2017), mentre i volumi di ortaggi e patate hanno sfiorato le 615.000 tonnellate (-9,35%). La produzione di pomodoro collocata all’industria di trasformazione si è attestata sulle 415.000 tonnellate con una riduzione del 7,4% rispetto all’anno precedente e rese pari a 71 tonnellate per ettaro.

Passando dai dati produttivi a quelli commerciali, insieme ad Alegra, Brio, Naturitalia, Opera e Valfrutta Fresco, Apo Conerpo ha collocato sul mercato 1.066.000 tonnellate di ortofrutta fresca, raggiungendo un volume d’affari di 717 milioni di euro. Per quanto concerne i diversi canali quasi 106.000 tonnellate (-13,91%) sono state indirizzate all’esportazione per un valore vicino ai 115 milioni di euro (-6,78%). È salito a 155 milioni di euro (+4,72%) il fatturato verso la Grande Distribuzione Italiana, a 90 milioni di euro (+1,34%) quello nel mercato tradizionale e a 82 milioni di euro quello verso l’industria di trasformazione. Il plusvalore del trasformato ha superato i 270 milioni.

«In un contesto particolarmente complesso – dichiara il vicepresidente Roberto Cera – il continuo contenimento dei costi, la massima prudenza nella valutazione dei rischi e la gestione finalizzata alla protezione e tutela dei soci, all’aumento della produttività, alla diversificazione dei ricavi con una gamma sempre più ampia di prodotti e servizi ha contribuito a generare anche nel 2018 un avanzo della gestione e ha consentito di erogare un ristorno ai soci, pari a 400.000 euro (in aumento del 30% sul 2017), equivalente ad oltre il 19% dei servizi addebitati ai soci. L’erogazione del ristorno non ha impedito di chiudere l’esercizio con un utile netto, pari a 171.000 euro (+42% sul 2017), che rafforza ulteriormente il patrimonio aziendale, superiore così ai 27 milioni di euro».

Significativa, infine, la tenuta delle superfici coltivate dai soci, aumentate dell’1% a 31.400 ettari, in un contesto generale che sia a livello nazionale che regionale vede proseguire il trend in diminuzione.