AIIPA - Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari ha diffuso, in occasione della sua Assemblea annuale, i dati 2015 relativi all’andamento dei settori rappresentati.

Il fatturato complessivo dei settori rappresentati ha superato i 18 miliardi di euro con un aumento del +2,7%, corrispondente a una incidenza crescente (pari al 14%) sul giro d’affari sviluppato dall’industria alimentare italiana, fermo a quota 132 miliardi di euro come l’anno precedente.

In aumento anche le esportazioni che hanno sfiorato i 5 miliardi di euro, con un incremento del +6,3% sull’anno precedente, praticamente in linea con gli ottimi risultati registrati dall’industria alimentare nel suo totale che ha toccato quota 29 miliardi.

“Le specializzazioni produttive delle aziende associate AIIPA rappresentano una peculiarità nel panorama nazionale, - ha sottolineato Marco Lavazza, Presidente di AIIPA - le capacità di affermarsi all'estero e la propensione agli investimenti in Ricerca e Sviluppo ne fanno un paradigma della migliore manifattura italiana. Per continuare lungo questo percorso di innovazione e qualità è indispensabile unire le sinergie all'interno della filiera e incentivare la collaborazione e il dialogo tra imprese e Istituzioni. Occorre quindi valorizzare ancora meglio le nostre produzioni e saper sfruttare l’opportunità che ci offre la richiesta crescente nel mondo di prodotti italiani di qualità. Se il commercio internazionale è fra le principali vie di crescita che dobbiamo seguire, è necessario ridare ossigeno alla domanda interna che stenta a ripartire”.

AIIPA è quindi impegnata in prima linea con le proprie associate ad affrontare un cammino sfidante che ha per obiettivo quello di spronare tutti a fare squadra come “sistema Paese”: tutte le componenti economiche e produttive, rinunciando a visioni e interessi di parte, devono abbracciare un obiettivo ancor più ambizioso che è già stato tracciato e condiviso con le stesse Istituzioni, indicando il traguardo dei 50 miliardi di valore di esportazione di prodotti agroalimentari italiani nel mondo, entro il 2020. Determinante sarà la capacità di contrastare fenomeni come la contraffazione e l’italian sounding, stimato ancora in crescita sui mercati internazionali per un valore che oltrepassa i 60 miliardi di euro. L’Unione Europea in questo contesto dovrà giocare un ruolo chiave dettando