E' nelle librerie da qualche giorno "Volevo fare il pasticcere", edito da Rizzoli. Scritto da Alberto Balocco, Ad dell'omonima azienda leader del dolciario, con il giornalista Adriano Moraglio, il libro racconta la storia di una famiglia che da quattro generazioni si adopera per rendere più dolce la vita di tutti i giorni.

Come sottolinea lo stesso Alberto Balocco: "la nostra storia non è solo nostra, ma è anche delle tante persone che, come noi e con noi, hanno amato e amano quello che fanno."

La passione è il fil rouge di un racconto che ha inizio nella seconda metà dell'Ottocento, quando Toni Balocc iniziò a produrre nella sua drogheria dei memorabili bon bon ripieni di liquore. Suo figlio Francesco Antonio, "quell'anarchico di un Tonio", poco più che bambino lavorava già nelle migliori confetterie torinesi per imparare il mestiere che gli consentì di aprire la sua prima pasticceria a Fossano, e poi anche la seconda.


Suo nipote Aldo trasformò il laboratorio artigianale in attività industriale, rendendola famosa per il suo esclusivo Mandorlato.A raccontare la loro storia, come la sua stessa storia, è Alberto Balocco, oggi al timone dell'azienda con sua sorella Alessandra.

La cornice di queste vicende umane e professionali è la storia del nostro Paese: le migrazioni dalla campagna alla città. le guerre, l'industrializzazione, l'avvento della tv, l'automazione, il cambiamento dei consumi con l'ingresso della distribuzione organizzata...e così via, fino a giorni nostri.

L'esperienza delle generazioni di imprenditori che si susseguono è anche un compendio di sani principi di gestione, con un mix equilibrato di audacia e prudenza, entusiasmo e concretezza.

Un viaggio nella memoria personale, famigliare e sociale. Per capire che un'azienda è un gruppo di persone e parte della società.

In allegato la scheda del libro e l'immagine della copertina.