Vincenzo Tassinari, ex presidente di Coop Italia, ha presentato venerdì scorso alla stampa il libro “Noi, le coop rosse. Tra supermercati e riforme mancate”, edito da Rubbettino Editore. Scritto in collaborazione con il giornalista Dario Guidi, il lavoro di Tassinari, alla guida di Coop Italia per 25 anni (dal 1988 al 2013) vuole essere «un racconto svolto dal punto di vista del cooperatore» per mettere a nudo criticità e opportunità di due mondi, da un lato quello della cooperazione e dall’altro quello della distribuzione moderna, che rappresentano rispettivamente valori fondanti del nostro paese e un volano essenziale per lo sviluppo dell’economia italiana.

Mentre il presidente della Repubblica francese, Francois Mitterand, sosteneva che “la grande distribuzione doveva essere la portaerei per l’economia del paese”, da noi invece, i fatti e le vicende che scorrono in queste pagine, descrivono questo settore economico piuttosto come una Cenerentola bistrattata, in un racconto che è lo specchio di limiti e difetti che ancor oggi il “sistema Italia” ostenta con sconcertante noncuranza. Tra i drammatici ritardi della politica e di una classe imprenditoriale che (dagli Agnelli a Berlusconi ex proprietari di Rinascente e Standa) ha messo il portafoglio della “famiglia” davanti alle strategie di sviluppo. Sono riflessioni che s’intrecciano con quelle su Coop e sulla cooperazione più in generale. Perché di cooperazione questo paese (e il mondo) hanno più che mai bisogno.