Nel 2018 le imprese italiane che si sono avvalse dei servizi offerti dal sistema camerale sono state quasi 70.000. Al primo posto tra i servizi maggiormente erogati, quelli di business scouting e di orientamento al mercato estero per azioni di posizionamento di breve e medio periodo (pari al 41% delle prestazioni fornite), seguite dalle attività di business networking (19%) e dall’organizzazione di missioni di buyer esteri in Italia (16%).

L’agroalimentare si riconferma come il settore maggiormente focalizzato nelle attività di promozione delle CCIE (37%) che continuano a caratterizzarsi per la maggior parte (60%) come attività di promozione del Made in Italy a 360°. Questo perché le Camere, grazie al loro radicamento sui territori, integrano l’attività di tutti gli altri soggetti istituzionali della promotion italiana con azioni di “spreading exellence” che cercano di ampliare la conoscenza e la consapevolezza all’estero sui prodotti italiani e sulle principali caratteristiche del Made in Italy.

Proprio sull’agroalimentare, dal 2016 le CCIE sono protagoniste del progetto “True Italian Taste” finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico, all’interno della campagna "The Extraordinary Italian Taste", e volto a promuovere la conoscenza dei prodotti italiani autentici e certificati agroalimentari, in contrasto al fenomeno dell’Italian Sounding. Attualmente il progetto si sviluppa in Usa, Canada, Messico, Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo, Olanda, Regno Unito, Spagna, Svizzera, Cina, Hong Kong, Corea del Sud, Giappone, Singapore, Thailandia e Vietnam; ed entro la fine dell’anno raggiungerà Australia, Brasile, India, Polonia e Russia.

I dati sono stati illustrati nel corso del 20° Meeting dei Segretari Generali delle CCIE, che rappresenta il più rilevante appuntamento operativo annuale di network delle CCIE. In Europa a fare da apripista sono state le attività di business scouting e di inserimento sul mercato (49%) cui ha fatto seguito l’organizzazione di missioni di buyer esteri in Italia (18%) e gli eventi di networking (15%). Nell’area del Mediterraneo l’organizzazione di missioni di buyer esteri in Italia (46%) è stata accompagnata dalle attività di business scouting e inserimento sul mercato (27%) e dagli eventi di networking (23%).

L’area Asiatica ha visto attestarsi al primo posto per numerosità gli eventi di networking (65%) seguiti dal business scouting ed inserimento sul mercato (17%) e dall’organizzazione di eventi promozionali a beneficio delle imprese italiane (9%). Anche in Australia sono risultati prevalenti gli eventi di networking (45%) l’organizzazione di missioni di operatori italiani nel Paese di operatività della CCIE (40%) e le attività di business scouting e inserimento sul mercato (7%).

In Nord America le attività di business scouting e inserimento sul mercato (37%) sono maggiormente presenti così come l’organizzazione di missioni di buyer esteri in Italia (37%) e gli eventi di networking (22%). Nei paesi dell’America centrale e caraibica le CCIE hanno svolto principalmente eventi promozionali a beneficio delle pmi (25%), seguiti dalla partecipazione diretta a eventi fieristici (21%) e dal business scouting e inserimento sul mercato (21%). Infine, il Sud America ha visto al primo posto le attività di business scouting e di inserimento sul mercato (83%) seguite dall’organizzazione di missioni di buyer esteri in Italia (13%) e dai corsi diretti alle imprese (2%).