Durante la tavola rotonda “Made in Italy o italian Made?” organizzata da GdoWeek e tenutasi ad Expo si è cercato di capire se per definire un prodotto “made in Italy” bisogna che esso sia coltivato e lavorato nel nostro Paese oppure se esso possa essere realizzato anche mediante l’utilizzo di prodotti esteri.

Secondo Roberto Brazzale, presidente dell’omonimo gruppo, per soddisfare la crescente domanda di alimenti made in Italy bisogna necessariamente importare le materie prime. Egli spiega che l’alternativa all’Italian Made non è il made in Italy, ma il Foreigners Made.

Il gruppo Petti la pensa invece diversamente, vantando che le loro passate di pomodoro sono a base di prodotti coltivati in Toscana e lavorati a bassa temperatura, per offrire una maggiore qualità ai clienti.

Cristina Lazzati, direttrice di GdoWeek ha sintetizzato dicendo che le aziende devono comunicare il vero, garantendo la massima trasparenza ai consumatori.